Tra leggenda e storia
Paceco, cittadina che sorge su un’ampia collina rocciosa, secondo una leggenda tramandata da padre in figlio, nacque da un gruppo di nomadi che si stanziarono in questo luogo dopo aver peregrinato lungo tutti i territori limitrofi. Qui essi trovarono pace e ristoro poichè l’inverno era temperato e l’estate mitigata da venti freschi. Soddisfatti della nuova dimora, esclamarono una frase gioiosa: “A paci cà si godi ”, il seguente modo di dire subì una trasformazione linguistica diventando “paceca”. Tutt’oggi gli anziani pacecoti e trapanesi, esprimendosi in dialetto, chiamano il paese “Paceca”.
Al di là dell’aspetto leggendario, la storia racconta che il Paceco sia nato, intorno al ‘600, grazie al principe Placido Fardella di Trapani. Egli, infatti, fece quest’omaggio alla moglie spagnola il cui nome era Pacheco.
Il paese fu inizialmente abitato da persone autoctoni e da alcuni banditi, provenienti da Vita, una frazione in provincia di Trapani. I fuorilegge furono trasferiti a Paceco per scontare la loro pena con il duro lavoro e per vivere i loro giorni in modo pacifico e sereno. Nel 1995 nel territorio pacecoto, in località Sciarotta e Malummeri, sono stati rinvenuti alcuni frammenti preistorici risalenti al neolitico e al protoelimo, pertanto si suppone che la zona fosse abitata ancor prima della fondazione del paese.